Descrizione
Ad una prima analisi i sigari si presentano al tatto con qualche vuoto, ma niente di rilevante. Il colore è di un marrone scuro, dai riflessi bruni, qualche imperfezione della lavorazione a macchina, molto rugosa la fascia esterna e con diverse venature.
Ad un’analisi a crudo spiccano subito aromi forti, decisi e mascolini di cuoio e lo stallatico che contraddistingue un pò tutti i sigari toscani. Il tiraggio a crudo è buono.
All’apertura il Toscano Antico si fa subito sentire con una forza impressionante. Gli aromi sono di pepe nero, note tostate, di legni stagionati, con una nota affumicata che ci accompagnerà per tutta la fumata. Immancabile il cuoio, seppur più sfumato rispetto agli aromi predominanti. Si fa sentire quindi da subito una certa complessità aromatica.
La forza si assesta subito su livelli alti 4/5 e sul finale della fumata arrivano ai livelli massimi 5/5.
Con il proseguire della fumata perdiamo poi le note amare e le andiamo a ritrovare verso il finale dove il cuoio la fa da padrona, accompagnato da echi di legno e mandorla (lievi).
La cenere è compatta di color grigiastro/marrone ma non uniforme. Da un punto di vista dell’equilibrio è spostato molto su note ruvide e decise.
Perde quindi un po’ di rotondità rispetto magari all’extravecchio.
Non siamo molto fan degli abbinamenti azzardati con liquori, ma in questo caso, un abbinamento con dei whisky torbati ci sentiamo di consigliarli.
In conclusione per il suo carattere deciso, lo sconsigliamo decisamente a chi sta iniziando a fumare. Invece, è sicuramente un sigaro che consigliamo a tutti gli appassionati del Kentucky.
Pietro –
È diventata una merda sigari appena comprati scassati secco come rami d’alberi tagliati ercoli fa
Fabio Granuzzo –
Fumo l’antico toscano dalla metà degli anni ’80, ultimamente l’ho trovato molto peggiorato, troppo secco e bisognoso di continue correzioni, sono d’accordo con Pietro…
Fabrizio –
Un disastro di sigaro, lontano parente della perfezione che fu.